La rosa del mare - Estratto

Il viaggio di nozze andò splendidamente, io e Tommaso sembravamo due bambini. Giocammo, scherzammo, ridemmo sempre e visitammo tutto quello che c’era da visitare incitati dalle guide turistiche. Tommaso preferiva rimanere in camera il più delle volte, ma alla fine mi accontentò, praticamente su tutto. Ricominciò anche la scuola e dovetti faticare moltissimo per rimettermi a paro con il programma scolastico. Ero mancata un mese e le cose da fare erano tantissime. Tommaso ci teneva che io studiassi e mi lasciò tranquilla. Io per ringraziarlo lo seducevo la sera quando mi portava la cena e mangiavamo insieme. Si eccitava subito e io felice mi facevo prendere come e dove voleva lui. Eravamo di nuovo al settimo cielo. Il sabato sera scendevo al ristorante con lui. Mangiavamo insieme come due piccioncini al primo appuntamento. Qualche volta rividi Gianluca, in compagnia di donne stupende. Era sempre vestito in modo elegante, con completi e camicie di alta sartoria. Non portava cravatte e teneva sempre aperta di un paio di bottoni la camicia facendo vedere la sua pelle coperta di pochi peli. Più di una volta mi sorpresi a immaginarmi mentre mi chinavo su di lui per leccargli quel punto proprio sotto la gola. Ogni volta sentivo la fica andarmi a fuoco. Il suo fascino mi turbava sempre tanto, ma per non far innervosire Tommaso lo salutavo con gentilezza e me ne andavo subito. Però sentivo i suoi occhi addosso e quando oppressa dal suo sguardo mi giravo, lo sorprendevo a guardarmi intensamente. Mi mangiava con i suoi occhi furbi e brillanti, mentre con un dito si sfiorava le labbra. Quanto avrei voluto raggiungerlo e mettermi a cavalcioni sopra di lui. Me lo sarei fatto mettere dappertutto e lo avrei implorato di farmi godere. Fortunatamente Tommaso non se ne accorse mai, era troppo occupato. Dovevo togliermelo dalla testa e avrei dovuto evitarlo.

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